Scrivere un'epifania
sotto la neve con James Joyce
Scrivere un’epifania
Come insegna Joyce con i suoi racconti, tutto può portare a un'epifania, e come dice bene Pablo Simonetti le epifanie portano a una trasformazione che non è reversibile. Un terribile spaesamento, una nuova idea del mondo e di sé, domina il corpo e i personaggi che la incontrano. E loro cedono, scossi da spasmi involontari d’odio, diffidenza, affetto, di tutte le contraddittorie manifestazioni fisiche di un profondo e definitivo scompiglio interiore.
L’ epifania è un incantesimo che cambia i connotati al mondo. Le cose, prima sole, si incontrano, si offrono l’una alle altre. Uomini e donne, le loro parole, il mondo che li contiene o li respinge, i gesti che li accolgono, quelli che li allontanano, il tempo e le sue onde, gli oggetti di cui si impadroniscono i ricordi: per un istante tutto viene investito dalla luce, per poi tornare a vivere, o incenerire.
L’uomo che dopo anni di fredda indulgenza coniugale torna ad amare come un ragazzo appassionato la donna che ha sposato, il bambino privilegiato che in una giornata al mare scopre improvvisamente gli altri, gli abitanti di quel mondo a cui il mare è negato, il giovane americano di belle speranze che insegue il sogno del successo, salvo poi trovare nel ribollire del suo fallimento il tesoro domestico che sempre gli era sfuggito alla vista, il direttore di un ospedale di provincia in cui i malati vengono picchiati, che si ammala di verità e muore del dolore di quelli che ora riconosce suoi compagni di cella: James Joyce, Goffredo Parise, John Cheever, Anton Cechov, e le loro epifanie. Ogni epifania è un incantesimo, e segue le sue formule, mira ai suoi scopi. Quelle di Pablo Simonetti, con i suoi racconti di vite vulnerabili, piene di corpi attraversati dalla verità, e rivelazioni sussurrate dal silenzio, di doni e accoglienze pietose, sono epifanie sensibili.
Flannery O'Connor ci ha rivelato che le epifanie, spesso, sono dolorose, hanno un prezzo alto, a volte insostenibile, ma Goffredo Parise ci ricorda che la vita, poi, non è altro che un'epifania continua, e che alcune di queste racchiudono il senso stesso della vita, che è dolce, ridicola e allo stesso tempo piena di mistero e fascino, sempre, e anche se, questo Hubert Selby Jr. lo sa bene e ce lo dice, l'epifania può essere spaventosa, e somigliare a un urlo che ti esplode dentro, ma forse, forse non viviamo che per questo, per questa continua alternanza di luce e ombra, questa luce che cade sulla frutta adagiata sul tavolo in un racconto di Katherine Mansfield, o che taglia la nostra figura riflessa nello specchio.
Ma tornando a Joyce, l’epifania, nei miei pensieri, ha a che fare con la neve, con qualcosa che ci viene restituito dalla neve, dal freddo, dai momenti in cui la luce non c’è. Può essere un canto silenzioso, sempre Hubert Selby Jr., ma anche il deserto di ghiaccio di Schubert nel quale siamo costretti a vagare da soli, può essere quella cosa che ci cade addosso e ci comprende tutti, ci livella, lasciando a noi solo la scelta su come fare, come comportarci, una volta che siamo lì, e sentiamo che ci sta candendo addosso. L’epifania arriva, che siamo pronti o no, e tutto quello che ci fa scoprire è solo come ci comportiamo quando le stiamo di fronte. È solo questa, la grande scoperta.
In foto: un film, un frame, un modo di reagire alla neve.
#scriveredinotte #scrivere #leggere #epifania
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Ancora due chiacchiere, tanto è notte fonda, non ci disturba nessuno.
Vorrei dirvi che :
Questo sabato è cominciata una cosa grandiosa e proseguirà, per una volta al mese, a Roma, al Pasto Nudo. Si chiama SATANTANGO ed è un libero laboratorio di scrittura di gruppo, in presenza, completamente gratuito organizzato dal Pasto nudo e da Scrivere di notte, a cura mia e di Luca Marinelli. Il primo incontro è stato così affollato e bello che non vi so dire di più se non, venite, prendete il treno, oppure attraversate la città e venite a vedere. Il prossimo incontro ci sarà il 4 febbraio, se volete, ecco qui, vi aspetto:
E poi
Queste riflessioni in parte sono nuove, in parte le avevo scritte dopo aver letto “Vite vulnerabili” una raccolta di racconti di Pablo Simonetti e averla analizzata per una rubrica di esplorazioni letterarie. Ne venne fuori un testo abbastanza lunghetto, ma se vuoi continuare a leggerlo lo trovi qui:
https://www.irrequieto.eu/rubriche/le-epifanie-sensibili-di-pablo-simonetti/
A parte la mia analisi, la raccolta ti consiglio di leggerla.
“Incrociai lo sguardo del custode: innocente, timido, ansioso, ma con una luce di speranza ravvivata dall’alcol. Il suo modo di muoversi e di gesticolare aveva qualcosa di infantile, come quello di un bambino che invita un altro bambino a partecipare a un gioco che ha appena inventato. D’improvviso non seppi più se ciò che sentivo era rabbia o compassione. Me ne stavo lì, quasi immobile, ma nel segreto del mio cuore ballavo con lui.” (“Il ballo” traduzione di Francesco Verde)
Che prosa, eh?
Ora me ne leggo di nuovo qualche pagina, anzi no, mi metto a scrivere.
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Restiamo in contatto?
Se ti va, quindi, possiamo incontrarci qui sopra ogni lunedì notte. Oppure in giro, in questi altri posti:
Scrivere di notte (Il sito della scuola) Così sai cosa combiniamo, dove, quando, con chi
Scrivere di notte (Il gruppo privato su Facebook) ci trovi video lezioni e laboratori online gratuiti e notturni. E ci trovi autori, lettori, persone simpatiche.
@scriveredinotte (Il canale youtube) dove sta di casa la video rivista con ospiti autori contemporanei, e lezioni di scrittura libere e gratuite.
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Se invece vuoi saperne di più sul mio conto:
Il mio sito personale, dove trovi le cose che ho fatto e alcune di quelle che farò
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E vedersi dal vivo, guardarsi in faccia?
Si può fare. Scrivere di notte e Il Pasto Nudo organizzano SATANTANGO libero e gratuito laboratorio di scrittura un laboratorio in presenza, 1 sabato al mese con autori ospiti, presentazioni, lezioni ed esercitazioni di gruppo. Sì è gratuito. Scrivimi
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Ora sai tutto. Ci vediamo una di queste notti.
Emanuela