Scrivere la paura
nello scantinato buio con James Purdy
La paura ti trasforma, ti cambia i connotati, scrivere la paura vuol dire raccontare un passaggio di stato. In un racconto spaventoso di James Purdy la paura arriva nella storia scortata dai suoi effetti, la perdita di sé, la deformazione interiore, che investono tanto chi la agisce quanto chi ne è sopraffatto. Paul è un bambino odiato che un giorno, in uno scantinato, scopre il volto di suo padre, che lui non ha mai conosciuto. Nascoste in una scatola di latta ci sono le sue foto, che lo ritraggono da ragazzo, nell’uniforme dell’esercito, attimi di vita vissuta di cui lui non fa parte ma dei quali il bambino, che non ha nessuno che lo ami, si appropria. Giorno e notte, il bambino guarda le foto, le custodisce, le trasloca in due scatole di caramelle, le con amore, fino a indispettire la madre, la donna che mal lo sopporta e che parla di lui come di uno sbaglio, una creatura sgraziata e incomprensibile, la croce della sua vita, che, per sommare stranezza su stranezza, mostra per il padre, per quelle foto, un amore malato e incomprensibile.
La paura trasforma chi la manovra, chi la usa come arma tanto quanto chi la subisce. Questa è la prima cosa a cui fare attenzione, se vogliamo scriverne. E così la madre, che della paura, dei più terribili paurosi presagi, si serve per umiliare il figlio, si ritrova sul volto una maschera orribile, che la fa somigliare a uno sgorbio pallido e rabbioso, avvolto in un fetido vecchio accappatoio da uomo. Il bambino ha paura della madre, predatore meschino e imprevedibile e quando lei tenta di sottrargli le foto reagisce così come si fa quando la paura ci agguanta, trasformandosi anche lui.
Prima della trasformazione, però, con la paura, anche a lungo, ci si convive. Bene o male è così che va. Il lavoro della paura è scaraventarci dentro una fossa profonda colma di negazione e lasciarci lì a macerare chissà per quanto tempo fino a costringerci, soli, a compiere quella lunga arrampicata, quel viaggio sporco e doloroso di riconoscimento che è, forse, l’unico modo di venir fuori dalla buca per poi guardarla in faccia. La paura ha un volto mutevole. Ci vuole il giusto tempo, il giusto coraggio, per decidere di prenderla in considerazione. Così anche nello spaventoso racconto di James Purdy il bambino china il capo e tenta di mantenersi in vita come può illudendosi di poter conservare una piccola cosa, il volto del padre, capace, un giorno, in un altro tempo, un’altra vita, di riportarlo a casa.
Ma la paura ti spoglia di tutto e ti muove, ti scaglia via da dove ti trovi e se decideremo di scriverne dovremo raccontare questo scontro, l’urto che avviene in noi quando siamo costretti a guardarla in faccia, quando vogliamo mantenere saldo, quello che è nostro.
«No, non ti punirò questa volta» disse Ethel.
«Non mi punirai!» gridò lui, con una nuova paura e una nuova sorpresa negli occhi stanchi, e poi guardandola negli occhi cominciò a piangere di terrore, perché ora gli sembrava che nel mondo intero ci fossero soltanto loro due, lui e Ethel.
Dopo la forzata convivenza con la paura, dopo la negazione e il riconoscimento, dopo tutti i tentativi fatti per venire a patti con la paura, per seminarla, per lasciarcela alle spalle, o per superarla, l’incontro con la paura è inevitabile. A un certo punto siamo costretti a ricambiare il suo sguardo. Per scrivere la paura dovremo dire anche di questo sguardo gelido che ci inchioda al suo cospetto, che ci definisce altro da quello che credevamo. Davanti alla minaccia della madre di rinchiuderlo in un ospedale psichiatrico, davanti al suo tentativo di dare fuoco alle fiamme, questo bambino straziato dalla paura, in un buio racconto di James Purdy, arriva alla trasformazione definitiva.
«Dammi quelle fotografie!» urlò lei. Ne afferrò qualcuna che lui teneva in mano e le gettò in fretta nel fuoco. Poi si voltò per togliergli le scatole di caramelle.
Ma quello che vide la fece fermare. Si era accovacciato per terra e, piegandosi in due sopra le scatole, le stava sibilando contro, tanto che rimase paralizzata non vedendo alcun modo per raggiungerlo, ancora meno per riportarlo indietro, mentre dalla bocca gli uscivano filamenti di qualcosa, neri e spessi, come se avesse rigettato via il cuore stesso della sua pena.
Questo il lavoro della paura, l’alterazione ingovernabile del corpo e della mente, un’immagine raggelata di quello che siamo stati uniti al ritratto in movimento di quello che, malgrado le nostre aspettative, in modo imprevedibile, ci si è avventato contro.
Un bambino sporco in una via di un racconto di Mariana Enríquez. Il suono di vetri infranti come innesco narrativo in una storia di Sherman Alexie. Un libro stampato nelle mani di un’analfabeta tra le pagine di Ruth Rendell. Una città che non finisce nei racconti di Amilcar Bettega. Una sedia elettronica progettata da Alberto Laiseca. L’amore in una storia di Scott Spencer, o di Igino Ugo Tarchetti.
La paura è un gesto e il suo ritratto fedele è la nostra reazione.
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Scrivere la paura – la lista:
I racconti di James Purdy li trovate qui, li ha pubblicati Racconti Editore:
https://www.raccontiedizioni.it/
Perché non posso dirti il perché, un racconto di James Purdy (traduzione di Floriana Bossi) dalla raccolta “A casa quando è buio”, Racconti Editore.
Il bambino sporco, un racconto di Mariana Enrìquez
Furto con scasso, un racconto di Sherman Alexie
La morte non sa leggere, un romanzo di Ruth Rendell
Uccidendo nani a bastonate, racconti di Alberto Laiseca
Un amore senza fine, un romanzo di Scott Spencer
Fosca, un romanzo di Igino Ugo Tarchetti
In copertina: un frame da Les Yeux sans visage, un film di Georges Franju.
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Scrivere è arrivata con una notte di ritardo, in queste notti sto scrivendo altro.
Ci rivedremo il primo e l’ultimo lunedì di ogni mese!
Prima di salutarti ho ancora qualcosa da dirti:
A gennaio è uscito il terzo volume di TREMA
tReMa
Trema è una collana di letteratura nera, raccapricciante, fantastica, inquietante, fantasmatica. Le scritture che ne faranno parte utilizzeranno le configurazioni proprie della letteratura di genere, non per delimitare la storia ma per consentirle di espandersi. Alcuni degli autori invitati a partecipare a Trema si sono confrontati con questo codice per la prima volta, altri lo frequentano abitualmente, ma non importa: qualità della scrittura e forza immaginativa sono gli elementi che li accomunano.
Overlook Loop
OVERLOOK LOOP, è il terzo volume della collana Trema, curata da Emanuela Cocco per Edizioni Arcoiris e ospita Racconti di Case occupate e infestate.
Gli autori sono: Dario De Marco, Veronica Galletta, Francesco Follieri, Romeo Vernazza, Pierpaolo Di Mino con Veronica Leffe, Micol Beltramini e Angelo Mennillo, Cristiano Saccoccia, Simone Lisi, Luca Mignola, Andrea Frau, Andrea Zandomeneghi, Arturo Belluardo, Claudio Morandini, Fabrizio Lucherini, Marta Cai.
Ospite straniero: Francisco Magallanes
Traduzione di Antonella Di Nobile
Prefazione di Paola Del Zoppo
Postfazione di Bartolomeo Cafarella
Editing di Emanuela Cocco
Revisione Francesca Guercio
Copertina di Claudia D'Angelo
Illustrazioni di Daniele Serra
Ti lascio con una canzone che a tratti mette paura, copertina compresa.
E con uno dei film più paurosi di sempre, il mio preferito.
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Restiamo in contatto?
Se ti va, quindi, possiamo incontrarci qui sopra ogni lunedì notte. Oppure in giro, in questi altri posti:
Scrivere di notte (Il gruppo privato su Facebook) ci trovi video lezioni e laboratori online gratuiti e notturni. E ci trovi autori, lettori, persone simpatiche.
scriveredinottee (Il profilo Instagram) Foto di libri con tatuaggio, video - lezioni
Scrivere di Notte (La pagina Facebook) varie notizie su eventi, le foto di #scrivere
Oppure scrivimi
scriveredinotte@gmail.com
Se invece vuoi saperne di più sul mio conto:
Il mio sito personale, dove trovi le cose che ho fatto e alcune di quelle che farò
Il mio profilo facebook, dove faccio gli I Ching con i libri e mostro i miei pancake
E vedersi dal vivo, guardarsi in faccia?
Si può fare. Scrivere di notte e Il Pasto Nudo organizzano SATANTANGO libero e gratuito laboratorio di scrittura un laboratorio in presenza, 1 sabato al mese con autori ospiti, presentazioni, lezioni ed esercitazioni di gruppo.
Sì è gratuito. Scrivimi Il prossimo appuntamento è per il 18 marzo alle 18.00
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Ora sai tutto. Ci vediamo una di queste notti.
Emanuela